Dove sei? (1/4) - Un Giorno Un Pensiero

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Dove sei? (1/4)

MEDITAZIONI
 
 

Dove sei?
di D. L. Moody

La primissima cosa che accadde quando fu giunta in cielo la notizia della caduta dell'uomo, fu che Dio discese alla ricerca del perduto. Mentre Egli cammina attraverso il giardino nella brezza del giorno lo sentiamo chiamare: "Adamo! Adamo! Dove sei?". Era la voce della grazia, della misericordia, e dell'amore. Dal momento che era Adamo il trasgressore, avrebbe dovuto essere lui a cercare Dio. Essendo caduto, avrebbe dovuto cercare in tutto Eden gridando: "Dio mio! Dio mio! Dove sei?". Ma invece fu Dio a lasciare i cieli per cercare nell'oscurità del mondo il ribelle che era caduto - non per cancellarlo dalla faccia della terra, ma per trovare per lui un modo di sottrarlo alla miseria del suo peccato. E infine lo trova - dove? Tra i cespugli del giardino, mentre cerca di nascondersi dal suo Creatore.
Nel momento in cui si interrompe la comunione tra l'uomo e Dio, anche se l'uomo in questione dichiara di essere un figlio di Dio, egli cerca di nascondersi da Lui. Quando Dio lasciò Adamo nel giardino, questi era in comunione col suo Creatore, e Dio parlava con lui; ma in seguito alla sua caduta, Adamo non desiderava vedere il suo Creatore, avendo perso la comunione con Lui. Non può sopportare di vedere Dio, e neppure di pensare a Lui, e così scappa via per nascondersi da Dio. Ma il suo Creatore cerca l'uomo, diretto al suo nascondiglio. "Dove sei, Adamo? Dove sei?".
Sono passati 6.000 anni e questo testo è giunto di era in era fino a noi. Dubito che tra gli uomini, figli di Adamo, ci sia qualcuno che non ha mai sentito in qualche periodo della sua vita - talvolta nell'ora più buia - "Dove mi trovo? Chi sono? Dove sto andando? E quale sarà la fine di tutto questo?". Penso sia una buona cosa per l'uomo fermarsi e porsi questa domanda. Vorrei che ve lo chiedeste voi tutti, tanto i piccoli quanto gli anziani. Non vi dico di chiedervi dove vi trovate rispetto al vostro prossimo; non vi chiedo dove vi trovate rispetto ai vostri amici, o rispetto alla comunità dove vivete. Ha ben poca importanza sapere dove siamo agli occhi degli altri, o sapere cosa essi pensano di noi; ma è di grandissima importanza conoscere cosa Dio pensa di noi - sapere dove ci troviamo agli occhi di Dio; è questa la domanda che dobbiamo porci adesso. Sono io in comunione col mio Creatore, o sono al di fuori di questa comunione? Se non sono in comunione con Lui, non ho pace, né gioia, né felicità durevole. Nessun uomo sulla faccia della terra, che non sia in comunione col suo Creatore, può aver mai conosciuto cosa siano la pace, e la gioia, e la felicità, e il vero conforto. Egli è del tutto estraneo a queste cose. Ma quando siamo in comunione con Dio, la Sua luce illumina il sentiero della nostra vita. Ponetevi dunque questa domanda. Non pensiate che io stia predicando ai vostri vicini, ma ricordate che sto cercando di parlare proprio a voi, a ciascuno di voi singolarmente. Fu la prima domanda posta all'uomo dopo la sua caduta, e Dio aveva un auditorio tutt'altro che vasto - solo Adamo e sua moglie. Ma era Dio a predicare; e sebbene essi cercassero di nascondersi, le parole li raggiunsero ugualmente. Lasciate che raggiungano anche voi. Potete pensare che la vostra vita sia nascosta, che Dio non sappia nulla di voi. Ma Egli conosce le nostre vite molto meglio di quando noi crediamo di conoscerle; e i Suoi occhi sono sopra di noi fin dalla nostra più tenera infanzia e fino ad oggi.
"Dove sei?". Preferisco distinguere coloro che mi stanno ascoltando in tre categorie: i Cristiani professanti, i cristiani caduti, e gli empi.

segue...

 
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